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Osa sapere, sàpere aude, maratona filosofica lungo l’Oglio

La XVIIIesima edizione all’insegna dell’OSARE. Trenta appuntamenti con i maestri del pensiero contemporaneo per analizzare, riflettere e sfidare i temi più rilevanti della società in relazione all’essere vivente.

Tempo di lettura: 8 minuti

Osa sapere, sàpere aude: è questo il motto dell’illuminismo, ma anche il tema sul quale verterà la XVIII edizione del festival Filosofi lungo l’Oglio, che quest’anno ha scelto come parola chiave “Osare”. La Kermesse – ideata e diretta dalla prof.ssa Francesca Nodari, filosofa levinasiana – di anno in anno, sempre più seguita e partecipata, si appresta a tagliare il traguardo della sua maggiore età con un bagaglio carico d’esperienze, di riflessioni, di nomi e volti dei maître à penser del nostro tempo avendo all’attivo oltre 300 lezioni magistrali e più di 100 relatori susseguitisi in questi straordinari diciotto anni.

L’attesa maratona filosofica toccherà dal 5 giugno al 25 luglio ben 23 comuni compresi tra le provincie di Brescia e di Bergamo con un panel di ospiti d’eccezione.

Mancanza di decisione e di coraggio, pigrizia e viltà, insegna Kant, sono le cause del voler rimanere minorenni, che è molto comodo perché delega a pensare per me qualcun altro. Non bisogna delegare il pensiero dunque, afferma Kant, e noi con lui. Bisogna osare – afferma la Nodari – osare pensare, osare conoscere, osare decidere. Uscire dalla minorità è ragionare, non è obbedire senza pensare; è guidare le nostre azioni sul piano morale e guidare la natura sul piano della conoscenza; è non affidare la ragione umana ad altro giudice che non sia la universale ragione umana.

Come dire: osare divenire adulti osare pensare con la propria testa, osare servirsi di un linguaggio parresìaco e che pratichi un’ecologia della parola, osare assumersi i rischi per un obiettivo che ci si è prefissi, osare dire sì-dire no dotandosi di un proprio bagaglio critico, osare opporsi alla pratica molto usata del brainwashing quotidiano, osare adoperarsi per combattere disuguaglianze e il perpetuarsi di pratiche di vessazione e di oltraggio dei più deboli, osare battersi per la libertà e per onorare la parola data.

E ancora, in quanto esseri cogitanti e parlanti, osare credere, avere fiducia, sperare. Osare esserci, anche quando costa, anche quando la convenienza imporrebbe il contrario, anche quando tutto sembrerebbe perduto, osare mettersi in gioco: perseverare, direbbero i Greci. Osare accettare la nostra fragilità costitutiva in una società palliativa dedita all’algofobia e all’happycrazia in una sorta, per riprendere una bella espressione di Han, di «coazione alla felicità”.

Maratona filosofica lungo l’Oglio, un programma che fa parte di Bergamo Brescia, Capitale italia della cultura 2023

Partendo dalla Bassa bresciana e toccando le località rivierasche e attigue al fiume Oglio, per ampliare il proprio orizzonte in Franciacorta fino a spingersi in Val Trompia e in Val Camonica, raggiungendo così la città capoluogo, il Festival anche quest’anno darà concrezione a quel nomadismo del pensiero – che è uno dei suoi punti di forza – facendo proprio il significato etimologico di confine, che è luogo di condivisione, e dunque, di passaggio.

Saranno ben 29 nomi di prestigio in ambito filosofico gli ospiti degli incontri – in prevalenza lectio magistralis – che avranno luogo nei comuni di Barbariga, Brescia, Caravaggio, Castegnato, Chiari, Collebeato, Credaro, Darfo, Dello, Erbusco, Gardone, Iseo, Lograto, Lumezzane, Manerbio, Orzinuovi, Orzivecchi, Ospitaletto, Paratico, Parco Oglio, Roncadelle, Sarnico, Tavernole, Trenzano e Villachiara. L’iniziativa – che da anni gode del riconoscimento europeo Effe Label, si inserisce nel programma “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”.

Saranno nomi illustri – italiani e internazionali – che dibatteranno su ogni forma di pensiero che incoraggi la conoscenza data dall’uso della ragione per uscire dalla minorità e smettere di obbedire senza pensare, guidando le proprie azioni sul piano morale e orientando la natura sul piano della conoscenza. Si potranno cosi ascoltare in presenza le voci di (in ordine alfabetico) Haim Baharier, Maurizio Bettini, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Marina Calloni, Eva Cantarella, Alessandro Carrera, Catherine Chalier, Francesco Paolo Ciglia, Danielle-Cohen-Levinas, Umberto Curi, Donatella Di Cesare, Ivano Dionigi, Umberto Galimberti,  Giovanni Ghiselli, Isabella Guanzini, Lamberto Maffei, Francesco Miano, Salvatore Natoli, Francesca Nodari, Mons. Vincenzo Paglia, Maria Rita Parsi, Gianfranco Pasquino, Massimo Recalcati, Francesca Rigotti, Massimiliano Valerii e Stefano Zamagni.

Il Premio internazionale di filosofia e un bando di concorso

Nel corso della manifestazione si terrà la cerimonia di proclamazione  del vincitore della XII edizione del “Premio internazionale di filosofia / Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente” che si terrà a Gardone (BS) il 28 giugno. La prestigiosa benemerenza verrà assegnata allo studioso che abbia elaborato, attraverso il pensiero, idee capaci di fornire agili strumenti per abitare la nostra contemporaneità. Un’opera, dunque, che sia in grado di segnare, non soltanto la storia della filosofia del pensiero, ma la realtà effettuale in cui ogni uomo si trova a vivere nel qui e ora dei nostri giorni.

Continua anche la proficua collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia, nata in occasione della XVI edizione del Festival, nel 2021. Uno specifico bando di concorso, rivolto agli studenti di arte con l’obiettivo di unire l’amore per la filosofia con la creatività artistica, vede selezionare opere ispirate all’argomento annuale del Festival e premiare quelle che meglio ne riflettono il senso. Le opere in concorso saranno esposte in tre occasioni, nel mese di luglio, rispettivamente a Credaro, Lograto e Castegnato.

Passeggiate filosofiche e trekking del pensiero

Infine, il rapporto tra Pensiero e Natura troverà un congiungimento reale nelle passeggiate filosofiche all’interno del progetto “Maieutica delle cose”, attraverso il quale si intende promuovere il sentimento di riappropriazione del proprio valore “sacrale” in mezzo ai luoghi e alle cose. Si tratta di 3 esperienze emozionali – due con il paesologo Franco Arminio, una con il filosofo Duccio Demetrio – che condurranno i partecipanti in sentieri in riva all’Oglio, nella sua parte terminale. La meta finale dell’ultimo “viaggio” sarà la cascina Le Vittorie, che ospita la sede della fondazione e che è stata teatro di numerose scene del film Il mondo degli ultimi (1980) regia di Gian Butturini, proiettato eccezionalmente in loco il 23 luglio sotto il cielo stellato.

Tra gli appuntamenti del Festival Filosofi lungo l’Oglio, in corso dal 5 giugno al 25 luglio nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, spicca il progetto Maieutica delle cose. Passeggiate filosofiche attraverso il quale si intende promuovere il sentimento di riappropriazione della propria sensorialità.  Un viaggio all’insegna di una condizione di ascolto e di religioso silenzio alla scoperta del fiume Oglio tramite percorsi che si avvarranno del contributo di esperti del territorio – storici e guide del posto.

Gli appuntamenti

Si tratta di un vero e proprio “trekking” del pensiero sviluppato in tre appuntamenti, tutti con partenza alle ore 16:00. Sabato 10 giugno insieme al paesologo e poeta Franco Arminio, si partirà dal lago d’Iseo, precisamente da dove il fiume conosce il suo otium nell’antica diga di Sarnico, comune del bergamasco attraversato da un ponte che unisce le due province di Brescia e di Bergamo. Alla fine del percorso al parco Taxodi di Paratico, il poeta presenterà il suo spettacolo/reading Sacro minore, tratto dal suo ultimo libro. Un evento da lui stesso definito “una cerimonia lieta e pensosa, intrisa da quella voglia di lietezza e di comunità che non possiamo più permetterci di trascurare”.

“Abbiamo bisogno di contadini – continua Arminio – di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche ad un semplice lampione, a un muro scrostato. Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza”.

Sabato 17 giugno, insieme a Duccio Demetrio, filosofo e fondatore della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, ci si dedicherà alla scoperta del borgo di Villachiara-Villagana in un museo a cielo aperto che si aprirà su scorci di natura incontaminata e di rara bellezza. L’itinerario si concluderà nel romitorio del paese con una lectio magistralis di Demetrio.

Infine, domenica 23 luglio, ancora con Arminio, si partirà da una piccola frazione di Orzinuovi, Barco, verso un’esperienza emozionale che condurrà i partecipanti in sentieri che conducono in riva all’Oglio, nella sua parte terminale. La meta del “viaggio”, il 23 sera, sarà la cascina Le Vittorie, che ospita la sede della fondazione e che è stata teatro di numerose scene del film Il mondo degli ultimi (1980) regia di Gian Butturini, proiettato eccezionalmente in loco sotto il cielo stellato.  Prima della visione, l’opera sarà presentata dall’allora Sindaco di Villachiara, l’architetto Attilio Bulla e dal regista cinematografico Claudio Uberti.

“Con questa iniziativa – afferma Francesca Nodari, direttrice scientifica di Filosofi lungo l’Oglio intendiamo manifestare il crescente interesse ecologico, ambientale e culturale verso il fiume Oglio, realizzando un progetto che parli, in linea generale, alla comunità e, nello specifico, alla soggettività di ciascuno. Soggettività che deve necessariamente fare i conti con ciò che è altro da sé e da cui, in maniera diversa dipende, nel suo aver bisogno di altro e dell’Altro.

Se in passato valeva la massima di Anassagora secondo la quale: “l’uomo è intelligente perché ha le mani”, oggi – come ha intuito Byung Chul-Han – vale la regola del phono sapiens dove il touch-screen elimina la negatività dell’indisponibile rendendo consumabile ogni cosa. Trasformando tutto ciò che tocca in merce. Degradando della propria alterità persino l’Altro. Questi scompare in forma di voce – si preferisce scrivergli un messaggio per sentirsi meno esposti – così come ci si sente più protetti comunicando attraverso uno schermo che ne annulla lo sguardo.

Ormai, sostiene Han, ci spiazza l’affermazione di Derrida secondo la quale la cosa è «il completamente Altro» se è vero, come è vero che, gli oggetti, dal verbo latino obicere: contrapporre, non oppongono più resistenza a chi sta loro di fronte. L’indugiare contemplativo presso le cose, che potrebbe essere una ricetta della felicità, cede il passo all’infosfera abitata dall’intelligenza artificiale che sa far di conto, ma non può pensare”.

Per partecipare alle passeggiate è richiesto un contributo di € 5. Prenotazioni sul sito https://www.filosofilungologlio.it/.

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