Cultura, arte, bellezza, avvicinarsi ogni giorno alla vita come un viaggio da farsi sempre con occhi nuovi: il metodo migliore per farsi del bene e risolvere lo stress che ci provoca “Il mondo moderno”
È stato pubblicato su Phenomena Journal un interessante articolo scientifico. Una ricerca evidenzia come la cultura e la bellezza influiscano positivamente nella diminuzione del “negativo” che ci intossica. Soprattutto standosene sui social a leggere il peggio del peggio e l’odio frustrato di chi della bellezza non sa cosa farsene.
Cultura e bellezza di fronte al viaggio della vita come “nutrimenti” dell’anima e terapie efficaci. Anzi, buoni pensieri, buone parole e buone azioni” come spiega il padre di Freddie Mercury sul bellissimo Bohemian Rhapsody. Tutto nasce da una ricerca di qualche tempo fa. Negli anni 2012-2013, infatti, l’Associazione Valdelsa donna, in collaborazione con il reparto oncologico dell’Ospedale Campostaggia della USL Toscana Sud-Est diretto da Angelo Martignetti, si è fatta promotrice di una ricerca per offrire “Vita agli anni” dei malati oncologici, e fornire un sostegno ai loro familiari in momenti di particolare stress psico-fisico.
Paola Dei, psicologa, critico teatrale e cinematografico, presidente del Centro studi di Psicologia dell’arte e Psicoterapie espressive ha portato avanti la ricerca. Con il metodo Psycofilm, da lei elaborato e accolto favorevolmente dalla Comunità Scientifica, ha dimostrato quanto la cultura e le arti siano portatrici di benessere.
E soprattutto, quanto diminuiscano la tensione attivando gli ormoni del benessere e le emozioni positive, ben diverse dal pensiero positivo di stampo new age, talvolta troppo distante dalla realtà. I dati della sperimentazione sono stati pubblicati lo scorso 4 giugno sulla rivista scientifica internazionale Phenomena Journal, che si occupa di Psicopatologia, neuroscienze e psicoterapia. Insomma, circondarsi di interessi “che elevano” è molto più terapeutico che frequentare persone negative e fanfaroni.
Cultura, la forza della bellezza
La sperimentazione effettuata su un campione statistico, composto da malati oncologici e loro familiari, ha rilevato le trasformazioni avvenute nell’arco di nove mesi con risultati interessanti.
Sono stati utilizzati film, scelti con un approccio estetico-sperimentale, evidentemente legato al contesto ed è stata evidenziata l’importanza del lavoro attraverso il cinema e la sua efficacia per trasformare emozioni negative e migliorare le relazioni inter e intra familiari, diminuendo i livelli dell’ormone dello stress (cortisolo), grande nemico della nostra salute.
Un elemento in grado di aprire la strada non solo a depressione, aumento di peso, malessere psicologico, ma anche alla pressione arteriosa, e ad alterazioni del livello del colesterolo.
Dati sperimentali e clinici evidenziano come in molti casi, le emozioni negative, i traumi, le situazioni avverse, soprattutto quando permangono a lungo, siano in grado di sregolare il sistema di controllo dello stress con ripercussioni su tutto l’organismo.
Durante la sperimentazione a Campostaggia è stato evidenziato come le strategie messe in atto abbiano presupposto l’attivazione della capacità creativa e come ogni partecipante sia stato stimolato a cercare soluzioni e raccontare i propri vissuti attraverso elaborati che hanno favorito la modificazione di sistemi emozionali stressanti.
L’arte e la cultura non solo solo intrattenimento. Sono anche portatrici di salute e benessere perché in grado di migliorare lo stato generale dell’organismo.
Durante visite a musei, visione di film e fotografie adatte, ascolto di musica, lettura di libri, i dati di cortisolo possono diminuire anche del 50-60%. Le neuroscienze ci aiutano a comprendere cosa accade in ambito cerebrale quando fruiamo delle arti per poter costruire realizzare percorsi di benessere autentici.
Per non dire di quando si va alla “scoperta” del mondo, viaggiando o semplicemente guardando immagini di tanti bei luoghi che ci fanno sognare.
Dostoevskij e il maestro Ezio Bosso, la cultura come terapia dell’anima
Dostoevskij, il grande scrittore russo che ha indicato la bellezza come via maestra per salvare il mondo, amava recarsi dopo, dopo la morte del figlioletto, a visitare la Madonna Sistina di Raffaello, di cui nel 2020 si festeggiano i 500 anni dalla morte.
Se ne stava per ore seduto davanti al quadro, ritrovando una serenità interiore altrimenti difficile da raggiungere. Al punto di farsi fare una copia del quadro per poterla osservare ogni giorno.
Sono molti gli artisti, registi, musicisti, cantanti, attori, che pur essendo ipovedenti, ipoudenti, portatori di malattie di vario tipo, hanno percorso la strada della cura anche attraverso l’arte. Poco tempo fa, il grande maestro Ezio Bosso, in una delle sue ultime interviste, ricordava l’importanza della musica di fronte alle negatività e alle difficoltà dei tempi. Sempre a sottolineare la forza dell’arte e la sua immensa gratitudine nei confronti della musica.
È ampiamente comprovato che chi respira arte e cultura, chi, insomma, si interessa alla vita con entusiasmo e gioia ogni giorno, fa un gran dono alla propria salute. Le arti non solo a livello psico-fisico portano benessere ma anche a livello sociale. Perché non ripartire da qui e inondare la rete di bellezza, anziché di odio e insulti?
Ci hanno provato musicisti e artisti della Corea del Sud con la K-Pop, dimostrando che ci si può esprimere anche e soprattutto attraverso la bellezza. A Siena l’Accademia Chigiana ha persino diffuso sulla rete l’Inno di Mameli, eseguito da 108 musicisti per una esecuzione corale e orchestrale dell’Inno d’Italia, ricevendo il plauso del Presidente della Repubblica Mattarella.
“La cultura come viaggio e il viaggio come cultura”, io amo ripeterlo. Perché il viaggio della vita va onorato ogni giorno. Con fiducia e con speranza. Arte, cultura, la bellezza in ogni sua singola forma, non possono che essere le migliori nostre educatrici dell’anima. Aiutandoci a guardare il viaggio con occhi migliori. Perché se la bellezza non salverà il mondo, salverà almeno noi… dal mondo. Buona cultura a tutti.
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